Soliloquio by Giuseppe Antonuccio Jon Watkins

nato dall'indissolubile legame artistico tra i due chitarristi, due chitarre dal DNA differente ma nate da un omozigote.
Le corde si scrutano, si annusano, imparano a conoscersi, poi l'incastro, i suoni sono incastonati come gli intarsi del legno e creano mirabolanti disegni musicali. Figure geometriche ambivalenti, si creano arabeschi matematici, come dei mandala fatti di polvere e pigmento che viene poi spazzato dal vento. le ritmiche sono pavimenti di chiese cosmateschi che sfoggiano marmi policromi, forme e linee si plasmano in un continuo variare di luci fotoniche. I due amici si conoscono ma scoprono sempre qualcosa di nuovo. Ascoltatelo in cuffia.

born from the indissoluble artistic bond between the two guitarists, two guitars with different DNA but born from a homozygote.
The strings scrutinize each other, smell each other, learn to know each other, then the interlocking, the sounds are set like the inlays of wood and create amazing musical designs. Ambivalent geometric figures, mathematical arabesques are created, like mandalas made of dust and pigment that is then swept by the wind. the rhythms are Cosmatesque church floors that show off polychrome marbles, shapes and lines are shaped in a continuous variation of photonic lights. The two friends know each other but always discover something new. Listen to it on headphones.

Giuseppe Antonuccio nasce a Gioia Tauro nel 1986, si trasferisce poi in Toscana dove consegue studi di tipo giuridico, ma senza mai abbandonare il suo interesse per l'arte sia in ambito musicale che visuale, quando costretto sviluppa auto biografie in terza persona sullo stile di Giulio Cesare di De Bello Gallico memoria